COSTITUZIONE DELLA TERRA
Nel contempo occorre sostenere la brillante intuizione politica, ed il progetto delineato da Luigi Ferrajoli, nel suo volume *Per una costituzione della Terra. L'umanità al bivio*.
Le politiche nazionali sono vincolate ai tempi brevi, anzi brevissimi, delle competizioni elettorali, o peggio dei sondaggi, e agli spazi ristretti dei territori nazionali: tempi brevi e spazi angusti che evidentemente impediscono ai governi statali, interessati soltanto al consenso elettorale, di affrontare le sfide e i problemi globali con politiche alla loro altezza. La democrazia odierna conosce insomma soltanto spazi ristretti e tempi brevi. Non ricorda e anzi rimuove il passato e non si fa carico del futuro, ossia di ciò che accadrà oltre i tempi delle scadenze elettorali e al di là dei confini nazionali. È affetta da localismo e da presentismo.
Occorre quindi un costituzionalismo sovranazionale, in grado di colmare il vuoto di diritto pubblico prodotto dall'asimmetria tra il carattere globale degli odierni poteri selvaggi dei mercati e il carattere ancora prevalentemente locale della politica e del diritto.
“*Una Costituzione della Terra è diversa da tutte le altre carte costituzionali, perché deve rispondere a problemi globali sconosciuti in altre epoche, e tutelare nuovi diritti e nuovi beni vitali contro nuove aggressioni, in passato impensabili. Non è un\'utopia. È l\'unica strada per salvare il pianeta, per affrontare la crescita delle disuguaglianze e la morte di milioni di persone nel mondo per fame e mancanza di farmaci, per occuparsi del dramma delle migrazioni forzate, per difendersi dai poteri selvaggi che minacciano la sicurezza di intere popolazioni con i loro armamenti nucleari*”[^4].
L'ipotesi proposta da Ferrajoli è quella di una riformulazione della classica tipologia e separazione dei poteri formulata da Montesquieu: la distinzione, ancora una volta, tra istituzioni di governo e istituzioni di garanzia. Le istituzioni di governo sono quelle investite di funzioni politiche, di scelta e di innovazione discrezionale in ordine a quella che Ferrajoli definisce la «sfera del decidibile»: non solo, quindi, le funzioni propriamente governative di indirizzo politico e di scelta amministrativa, ma anche le funzioni legislative. Le istituzioni di garanzia sono invece quelle investite delle funzioni vincolate all'applicazione della legge, e in particolare del principio della pace e dei diritti fondamentali, a garanzia di quella che Ferrajoli definisce la «sfera dell'indecidibile»: le funzioni giudiziarie o di garanzia secondaria, ma ancor prima le funzioni deputate alla garanzia in via primaria dei diritti sociali, come le istituzioni scolastiche, quelle sanitarie, quelle assistenziali, quelle previdenziali e simili.
Sono queste funzioni e queste istituzioni di garanzia, ben più che le funzioni e le istituzioni di governo, che a livello globale è necessario sviluppare in attuazione del paradigma costituzionale. Ciò che si richiede, ai fini della garanzia della pace, dell'ambiente e dei diritti umani, è non già l'istituzione di un'improbabile e neppure auspicabile riproduzione della forma dello Stato a livello sovranazionale —una sorta di superstato mondiale, sia pure basato sulla democratizzazione politica dell'Onu— ma piuttosto l'introduzione di tecniche, di funzioni e di istituzioni adeguate di garanzia.
La costituzione della Terra oggetto della proposta si caratterizzerà – come propone lo stesso Ferrajoli- per un allargamento del paradigma costituzionale oltre lo Stato, in tre direzioni:
a\) in direzione di un costituzionalismo sovranazionale o di diritto internazionale, in aggiunta all'odierno costituzionalismo statale, tramite la previsione di funzioni e di istituzioni sovra-statali di garanzia all'altezza dei poteri economici e politici globali;
b\) in direzione di un costituzionalismo di diritto privato, in aggiunta all'odierno costituzionalismo di diritto pubblico, tramite l'introduzione di un sistema adeguato di regole e di garanzie nei confronti degli attuali poteri selvaggi dei mercati;
c\) in direzione di un costituzionalismo dei beni fondamentali, in aggiunta a quello dei diritti fondamentali, tramite la previsione di garanzie dirette a conservare e ad assicurare l'accesso di tutti al godimento di beni vitali come i beni comuni, ma anche i farmaci salva-vita e l'alimentazione di base.